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29-06-2024

Cristo degli abissi

Baia di San Fruttuoso, Camogli (Italia)

Una delle particolarità dell'Area Marina Protetta di Portofino (AMP Portofino) è certamente la presenza della statua del Cristo degli Abissi, che si erge nella baia antistante l'Abbazia di San Fruttuoso (tra Camogli e Portofino).
Anche questa volta siamo a bordo del gommone del Libeccio Tek Diving.

La temperatura esterna è molto calda e quindi ci tuffiamo con una capriola ed effettuiamo parte della vestizione in acqua.

Iniziamo la discesa direttamente sulla statua e ci divertiamo, scendendo, a girare per effettuare delle riprese più suggestive del Cristo.
Guadagniamo subito i 17 metri di profondità e ci troviamo davanti alla statua.
Ci divertiamo a passare davanti e dietro il Cristo per le foto di rito e poi nuotiamo in direzione di punta del Dragone.
Lungo il tragitto non mancano le occhiate, le murene, le cernie. Ma sia all'andata che al ritorno siamo scortati da un esercito di castagnole che ci guardano con curiosità da qualche metro più su.

Torniamo all'ancora e iniziamo la nostra risalita, semplice, con sosta a -5 metri per 3 minuti.

Come sempre, servizio a 5 stelle da parte del Libeccio Tek Diving e dell'amico Fulvio.

La statua del Cristo degli Abissi è alta 2,5 metri e il punto in cui è posizionato rende l'immersione semplice, consentita dunque ai possessori di brevetto di abilitazione alle immersioni con autorespiratore di primo grado o brevetto superiore o agli apneisti.
Solitamente la visibilità è buona; tuttavia la parte apicale del Cristo degli Abissi (che inizia a 14 metri circa), anche in condizioni non eccezionali di visibilità si scorge già verso i 12/13 metri. In condizioni di visibilità ottimali può essere vista con la maschera anche dalla superficie.

dettagli tecnici

Località immersione: Baia di San Fruttuoso, Camogli (Italia)
Attrattività immersione: Statua sommersa. Statua bronzea del 1954. Culturale, paesaggistica
Dimensione attrazione: 2,5 metri
Difficoltà attrazione: Facile   
Profondita minima immersione: 14 metri
Profondita massima immersione: 17 metri
Ambiente immersione: Fondale: roccia
Flora: posidonia, corallo, spugne
Fauna: pesci stanziali e pelagici (sparidi, orate, cernie, murene)
Visibilità immersione (consueta): Buona
Corrente in immersione (consueta): Assente
Profilo d'immersione: Quadra
Temperatura minima: 13 gradi (da gennaio a marzo)
Temperatura massima: 25 gradi (da luglio a settembre)
Distanza dalla costa: minima
Tempi di navigazione: minima

LA STORIA
Nel 1943 tre amici, Dario Gonzatti, Egidio Cressi e Duilio Marcante, appassionati dell'ambiente marino e della subacquea, iniziarono a lavorare allo sviluppo di un primo prototipo di AutoRespiratore ad Ossigeno (ARO) sulla scia del modello utilizzato dalla Regia Marina Militare. I test (che spesso avvengono di persona) si susseguirono negli anni. Nel 1947, durante un'immersione con ARO nella baia antistante l'Abbazia di San Fruttuoso (pare a una profondità di 45 metri) Dario Monzatti perde tragicamente la vita. Si narra che l'amico Duilio Marcante, durante il funerale, si allontò dalla cerimonia per andare a immergersi e che durante l'immersione iniziò a pregare e meditare. In quel momento gli venne l'idea di individuare un luogo adatto al raccoglimento, alla meditazione e alla preghiera nelle profondità marine, collocando una statua di un Cristo con le mani rivolte al cielo.
L'idea era quella di estendere la “protezione” del Cristo non solo ai subacquei ma anche a tutti gli operatori che in mare rischiano la vita quotidianamente (marinai, pescatori).
La statua fu realizzata dallo scultore Guido Galletti e creata nella fonderia artistica Battaglia, un'azienda specializzata nella lavorazione dei metalli e nella realizzazione di opere in bronzo di grandi dimensioni (tramite la tecnica della fusione a cera persa). Per ottenere il bronzo della statua vennero fuse medaglie, elementi navali (perfino eliche di sommergibili americani donati dall'U.S. Navy) e campane.
Con l'appoggio dell'armatore Giacomino Costa (armatore e presidente del Centro Sportivo Italiano C.S.I. di Genova ) fu creato un comitato esecutivo al quale parteciparono la Marina Militare, varie forze armate italiane, la Ansaldo, la Società di navigazione Italia e il professor Luigi Ferraro. Papa Pio XII contribuì inviando un medaglione con impressa la propria effige che venne murato sul basamento ai piedi della statua (ancora oggi visibile).
Dopo aver individuato come punto ideale la Baia di San Fruttuoso, il 29 agosto 1954 partirono le operazioni di posa della statua: alle 09.00 del mattino la chiatta con a bordo la statua giunse nella Baia di San Fruttuoso, attesa da un centinaio di imbarcazioni, tra le quali la torpediniera Sagittario e i dragamine Daino e Faggio, nonché dal pontone “Progresso” che con la enorme gru avrebbe gestito la posta della Statua.
La posa in acqua venne curata dai subacquei della Marina, dopo che fu collocato il basamento di cemento a forma di piramide tronca di 90 tonnellate. Il basamento si trova a circa 18 metri, la statua venne appoggiata sopra con precisione millimetrica, a circa 17 metri di profondità.
Sul basamento venne posta una targa (ancora presente) in memoria di Duilio Marcante.
Nel 2003 la statua del Cristo degli abissi fu oggetto di restauro dalla corrosione e incrostazioni e in quella data venne anche sistemata una delle due mani che era stata staccata da un'ancora. La statua venne riposizionata il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad una profondità inferiore a quella precedente.
Purtroppo, l'elevata presenza di oggetti metallici immersi nelle acque circostanti causa il fenomeno del “biofouling” (dall'inglese “fouling”, incrostazione) che sarebbe l'accumulo di microrganismi, piante, alghe o piccoli animali su superfici bagnate che hanno una funzione meccanica, causando carenze strutturali o di altro tipo. Pertanto ogni anno la statua vede, tra gli altri, interventi di pulizia a idrogetto.

NON E' L'UNICA STATUA
La statua bronzea sommersa del Cristo degli abissi, benché la prima, in effetti non è l'unica al mondo ma ad oggi ne esistono in tutto ben 6.
Innanzi tutto, la statua in gesso originale è attualmente esposta presso il MAS (Museo Nazionale delle Attività Subacquee) di Marina di Ravenna, un museo aperto al pubblico, previa prenotazione).
Una copia della statua del Cristo degli abissi fu collocata nella cappella della Chiesa di San Fruttuoso.
Un'altra copia della statua si trova in Florida, a Key Largo, offerta da Egidio Cressi ai subacquei degli Stati Uniti.
Il 17 settembre 1972 nel lago Palù, in Val Malenco, venne posizionata un'ulteriore copia della statua in modo da contrastare lo svuotamento indiscriminato del bacino idrico.
Un'altra copia del Cristo degli Abissi (in formato ridotto e "a secco") è presente nell'isola caraibica di Grenata, a St. George's, sulla banchina del porto. Venne donata dalla compagnia di navigazione Costa Crociere, per la coraggiosa e decisiva opera di salvataggio di passeggeri ed equipaggio della nave italiana Bianca C, distrutta nel porto di St. George's da un furioso incendio scoppiato il 22 ottobre 1961.

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