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PUNTA DRAGONE E CRISTO DEGLI ABISSI

Baia di San Fruttuoso, Camogli (Italia)

Agganciato il gommone alla boa, ci prepariamo e ci caliamo davanti alla Punta del Dragone, un’ampia parete di roccia che si immerge perpendicolare nel mare e che delimita dal lato di levante la baia di San Fruttuoso.
Guadagniamo diciotto metri di profondità e iniziamo a pinneggiare parete a destra, senza trascurare le piccole spaccature che possono sempre nascondere qualcosa di interessante. Troviamo corallo e spugne e incontriamo diverse cernie (alcune belle grosse) e musdee.

Continuiamo a nuotare fino a raggiungere la punta della Baia di San Fruttuoso e, sebbene vicini già ai 100bar, con pazienza continuiamo a cercare la famosa statua del Cristo degli Abissi. E ad un certo punto eccola lì, che ci aspetta a "braccia aperte", a 17 metri di profondità quasi a dirci "era l'ora!".

La statua è alta 2,5mt e il punto in cui è posizionato rende l'immersione semplice, consentita dunque ai possessori di brevetto di abilitazione alle immersioni con autorespiratore di primo grado o brevetto superiore o agli apneisti.
Solitamente la visibilità è buona; tuttavia la parte apicale del Cristo degli Abissi (che inizia a 14 metri circa), anche in condizioni non eccezionali di visibilità si scorge già verso i 12/13 metri. In condizioni di visibilità ottimali può essere vista con la maschera anche dalla superficie.

dettagli tecnici

Località immersione: Baia di San Fruttuoso, Camogli (Italia)
Attrattività immersione: Statua sommersa. Statua bronzea del 1954. Culturale, paesaggistica
Dimensione attrazione: 2,5 metri
Difficoltà attrazione: Facile   
Profondita minima immersione: 14 metri
Profondita massima immersione: 17 metri
Ambiente immersione: Fondale: roccia
Flora: posidonia, corallo, spugne
Fauna: pesci stanziali e pelagici (sparidi, orate, cernie, murene)
Visibilità immersione (consueta): Buona
Corrente in immersione (consueta): Assente
Profilo d'immersione: Quadra
Temperatura minima: 13 gradi (da gennaio a marzo)
Temperatura massima: 25 gradi (da luglio a settembre)
Distanza dalla costa: minima
Tempi di navigazione: minimi

LA STORIA
Nel 1943 tre amici, Dario Gonzatti, Egidio Cressi e Duilio Marcante, appassionati dell'ambiente marino e della subacquea, iniziarono a lavorare allo sviluppo di un primo prototipo di AutoRespiratore ad Ossigeno (ARO) sulla scia del modello utilizzato dalla Regia Marina Militare. I test (che spesso avvengono di persona) si susseguirono negli anni. Nel 1947, durante un'immersione con ARO nella baia antistante l'Abbazia di San Fruttuoso (pare a una profondità di 45 metri) Dario Monzatti perde tragicamente la vita. Si narra che l'amico Duilio Marcante, durante il funerale, si allontò dalla cerimonia per andare a immergersi e che durante l'immersione iniziò a pregare e meditare. In quel momento gli venne l'idea di individuare un luogo adatto al raccoglimento, alla meditazione e alla preghiera nelle profondità marine, collocando una statua di un Cristo con le mani rivolte al cielo.
L'idea era quella di estendere la “protezione” del Cristo non solo ai subacquei ma anche a tutti gli operatori che in mare rischiano la vita quotidianamente (marinai, pescatori).
La statua fu realizzata dallo scultore Guido Galletti e creata nella fonderia artistica Battaglia, un'azienda specializzata nella lavorazione dei metalli e nella realizzazione di opere in bronzo di grandi dimensioni (tramite la tecnica della fusione a cera persa). Per ottenere il bronzo della statua vennero fuse medaglie, elementi navali (perfino eliche di sommergibili americani donati dall'U.S. Navy) e campane.
Con l'appoggio dell'armatore Giacomino Costa (armatore e presidente del Centro Sportivo Italiano C.S.I. di Genova ) fu creato un comitato esecutivo al quale parteciparono la Marina Militare, varie forze armate italiane, la Ansaldo, la Società di navigazione Italia e il professor Luigi Ferraro. Papa Pio XII contribuì inviando un medaglione con impressa la propria effige che venne murato sul basamento ai piedi della statua (ancora oggi visibile).
Dopo aver individuato come punto ideale la Baia di San Fruttuoso, il 29 agosto 1954 partirono le operazioni di posa della statua: alle 09.00 del mattino la chiatta con a bordo la statua giunse nella Baia di San Fruttuoso, attesa da un centinaio di imbarcazioni, tra le quali la torpediniera Sagittario e i dragamine Daino e Faggio, nonché dal pontone “Progresso” che con la enorme gru avrebbe gestito la posta della Statua.
La posa in acqua venne curata dai subacquei della Marina, dopo che fu collocato il basamento di cemento a forma di piramide tronca di 90 tonnellate. Il basamento si trova a circa 18 metri, la statua venne appoggiata sopra con precisione millimetrica, a circa 17 metri di profondità.
Sul basamento venne posta una targa (ancora presente) in memoria di Duilio Marcante.
Nel 2003 la statua del Cristo degli abissi fu oggetto di restauro dalla corrosione e incrostazioni e in quella data venne anche sistemata una delle due mani che era stata staccata da un'ancora. La statua venne riposizionata il 17 luglio 2004 su un nuovo basamento, ad una profondità inferiore a quella precedente.
Purtroppo, l'elevata presenza di oggetti metallici immersi nelle acque circostanti causa il fenomeno del “biofouling” (dall'inglese “fouling”, incrostazione) che sarebbe l'accumulo di microrganismi, piante, alghe o piccoli animali su superfici bagnate che hanno una funzione meccanica, causando carenze strutturali o di altro tipo. Pertanto ogni anno la statua vede, tra gli altri, interventi di pulizia a idrogetto.

NON E' L'UNICA STATUA
La statua bronzea sommersa del Cristo degli abissi, benché la prima, in effetti non è l'unica al mondo ma ad oggi ne esistono in tutto ben 6.
Innanzi tutto, la statua in gesso originale è attualmente esposta presso il MAS (Museo Nazionale delle Attività Subacquee) di Marina di Ravenna, un museo aperto al pubblico, previa prenotazione).
Una copia della statua del Cristo degli abissi fu collocata nella cappella della Chiesa di San Fruttuoso.
Un'altra copia della statua si trova in Florida, a Key Largo, offerta da Egidio Cressi ai subacquei degli Stati Uniti.

Il 17 settembre 1972 nel lago Palù, in Val Malenco, venne posizionata un'ulteriore copia della statua in modo da contrastare lo svuotamento indiscriminato del bacino idrico.

Un'altra copia del Cristo degli Abissi (in formato ridotto e "a secco") è presente nell'isola caraibica di Grenata, a St. George's, sulla banchina del porto. Venne donata dalla compagnia di navigazione Costa Crociere, per la coraggiosa e decisiva opera di salvataggio di passeggeri ed equipaggio della nave italiana Bianca C, distrutta nel porto di St. George's da un furioso incendio scoppiato il 22 ottobre 1961.

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