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Immersione sotto il ghiaccio

Lago di Valdurna - Sarentino (BZ)

Ci troviamo sul Lago di Valdurna (in tedesco "Durnholzer See"), un piccolo lago alpino situato nella frazione di Valdurna, nella valle di Valdurna, nel comune di Sarentino in provincia di Bolzano. Il lago che dista circa 30 km da Bolzano e 15 da Sarentino, si trova a 1.545 metri di altitudine.

Arriviamo al lago venerdì verso sera, poco dopo il tramonto. La luce è poca ma ci consente di vedere gli amici della Wasserrettung Bozen stanno finendo di preparare il campo con tanto di percorsi, tenda riscaldata ma soprattutto con le quattro aperture nel ghiaccio a delimitare un quadrato che l'indomani ci vedrà ospiti curiosi in acque gelide.

Sabato mattina, dopo una bella colazione al caldo del maso in cui abbiamo dormito raggiungiamo il sito, iniziamo il briefing (in italiano, ma con simpatico accento tedesco!) e ci prepariamo per la prima immersione.
Il percorso è un quadrato, con quattro punti di emersione agli angoli. Ogni lato lunghezza 25 metri.
Ci immergiamo. Il primo impatto con l'acqua è sicuramente duro. La stagna e il sottomuta tengono caldi, ma il freddo si avverte subito sul viso e ben presto sulle mani, seppur con i guanti.
Ad ogni angolo l'ultimo sub dovrà riemergere con un braccio facendo segno che sia tutto OK (questo consente di capire a chi sta fuori il punto in cui si trovano i sub, per limitare le eventuali ricerche e il recupero, laddove la situazione lo richiedesse).
Ci agganciamo con doppio moschettone di sicurezza alle sagole di sicurezza già passate e iniziamo il nostro viaggio in questo nuovo mondo sommerso.
Il sole riesce a malapena a filtrare, passando uno strato di neve, placcato da lastroni di ghiaccio di 40cm circa.
La sensazione è strana: ci concentriamo poco sull'assetto. Infatti capiamo quasi subito che il bello non è fare un'immersione "perfetta", ma giocare con il ghiaccio. E quindi continuiamo il percorso divertendoci con capriole, cercando di camminare a testa in giù, con le pinne sul ghiaccio, accarezziamo quella superficie liscia e trasparente, ci sorprendiamo a inseguire le bolle d'aria che non sanno da che parte scappare.
Un'esperienza molto strana, che ci fa però comprendere anche un po' meglio la condizione di claustrofobia, la possibilità di "perdersi" nelle acque di un lago ghiacciato e la difficoltà di riuscire a trovare un punto di emersione.

Dopo la prima immersione ci aspetta la tenda riscaldata e a seguire un the caldo e un gustoso gulasch.
Un po' di riposo, nell'attesa che tutti completino il proprio giro e ci prepariamo per la seconda immersione. Siamo tra i pochi ad essere tentati di immergerci nuovamente, visto il freddo che aumenta e la luce che diminuisce.

Testa in acqua. La luce è decisamente molto meno questa volta. Il percorso, lo stesso, che ormai conosciamo, ci appare più faticoso. Il freddo è maggiore. Arrivati al primo check point le dita delle mani sono già parecchio doloranti. Al secondo check point il dolore aumenta e facciamo difficoltà a muovere bene le dita e a fare presa sul vis, sulle torce o sulle macchine fotografiche. Il freddo ha ristretto le viti e quindi un po' di attrezzatura inizia a girare su se stessa. Concludiamo anche la seconda immersione. All'uscita i guanti si attaccano al ferro della scaletta. Tutto quello che è bagnato si gela rapidamente. Ci infiliamo di corsa nella tenda per scaldarci la parte esterna del corpo, mentre la parte interna è riscaldata dal cuore che continua a pompare sensazioni molto piacevoli, di una esperienza assolutamente da fare e da ripetere e per i nuovi amici simpaticissimi che ci hanno ospitato e omaggiato con la loro divertente compagnia!

L’immersione è impegnativa e necessita di esperienza e tranquillità. E' consentita ai possessori di brevetto di abilitazione alle immersioni con autorespiratore di secondo grado o brevetto superiore (o specialità immersioni sotto i ghiacci).

dettagli tecnici

Località immersione: Lago di Valdurna - Sarentino (BZ)
Attrattività immersione: Prove tecniche, ricreativa
Dimensione attrazione: Non estesa
Difficoltà attrazione: Media   
Profondita minima immersione: 0 metri
Profondita massima immersione: 5 metri
Ambiente immersione: Lago ghiacciato
Visibilità immersione (consueta): Scarsa
Corrente in immersione (consueta): Assente
Profilo d'immersione: Quadra
Temperatura minima: 0 gradi
Temperatura massima: 4 gradi
Distanza dalla costa: assente
Tempi di navigazione: assenti

Immersione in quota
Proprio per il fatto che solitamente (almeno in Italia) quella sotto il ghiaccio è un'immersione che si pratica in laghi di alta montagna, spesso questo tipo di immersioni vengono anche definite "immersioni in quota", ossia immersioni ricreative che si svolgono ad altitudini differenti dal livello del mare, tipicamente in montagna. 

Cosa cambia nelle immersioni in alta quota?
Innanzi tutto l'altitudine (minore pressione atmosferica) ha conseguenze sulla programmazione, alterando la durata delle tappe di decompressione solitamente effettuate. A seguire, la temperatura dell'acqua è molto bassa, e questo comporta conseguenze sull'attrezzatura (i profondimetri non sono precisi, i computer vanno settati in maniera differente, occorre la muta stagna, torce e fotocamere possono svitarsi dai propri supporti. Ultimo, ma non ultimo, ci sono conseguenze sull'assetto visto che l'acqua dolce offre una minore spinta positiva rispetto all'acqua salata.

Le immersioni sotto i ghiacci sono quindi pensate per sub con una certa esperienza, che non abbiano problemi di claustrofobia, che non soffrano particolarmente il freddo (già in condizioni normali).

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