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Relitto LST 349 (poppa)

Punta Papa - Ponza (Italia)

Come già spiegato nel diario di viaggio "Relitto LST 349 (prua), a Ponza, a largo di Punta Papa, appoggiato su un fondale sabbioso si trova il Relitto LST 349, una nave specializzata in operazioni anfibie costruita e utilizzata nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
E' uno dei relitti presenti nel mare italiano tra i più facili da visitare.
La nave, una volta lunga 99,97 metri totali, ci aspetta mostrandoci i suoi due tronconi, distanti circa 50 metri l'uno dall'altro. Prua adagiata in perfetto assetto di navigazione a 26 metri circa, la poppa appoggiata a 22 metri circa.
E' possibile visitare l'interno dei due tronconi; mentre la prua è molto ampia, la poppa ci invita in spazi molto angusti ma suggestivi. L'immersione dunque è consentita ai possessori di brevetto di abilitazione alle immersioni con autorespiratore di secondo grado ma in possesso di apposito brevetto relitti, o agli apneisti.
La visibilità è solitamente ottima, corrente assente.
Proprio per la distanza di 50 metri che separa i due tronconi, non conviene effettuare un'unica immersione. Conviene immergersi prima sulla prua e in seconda battuta sulla poppa, che consente una seconda immersione a una quota meno elevata.
La poppa è apparentemente meno interessante della prua, ma in realtà nasconde qualche perla. Come dicevamo ci consente una esplorazione interna in alcuni punti, molto stretti e pertanto suggestivi e che spingono i sub più esperti a cimentarsi con assetto e tecnica.
Troviamo la struttura di una torretta con una scala. Vediamo anche delle eliche.
Il tutto è ampiamente popolato di paguri e nudibranchi, ottimi soggetti per gli appassionati di fotografia subacquea.

dettagli tecnici

Località immersione: Punta Papa - Ponza (Italia)
Attrattività immersione: Poppa relitto nave specializzata in operazioni anfibie - Seconda Guerra Mondiale
Dimensione attrazione: 99,97 metri
Difficoltà attrazione: Media   
Profondita minima immersione: 20 metri
Profondita massima immersione: 26 metri
Ambiente immersione: Fondale: roccia, sabbia
Flora: alghe fotofile, poriferi, posidonia, coralli
Fauna: murene, scorfani, castagnole, polpi, gronghi, nudibranchi, dentici, saraghi, orate, occhiate, paguri
Visibilità immersione (consueta): Ottima
Corrente in immersione (consueta): Quasi sempre assente
Profilo d'immersione: Quadra
Temperatura minima: 13 gradi (da gennaio a marzo)
Temperatura massima: 25 gradi (da luglio a settembre)
Distanza dalla costa: minima
Tempi di navigazione: minimi

LA STORIA
Nel nome "LST 349", la sigla LST sta per Landing Ship Tank.
Le LST erano delle navi costruite durante la Seconda Guerra Mondiale e specializzate per le operazioni anfibie per il trasporto di discrete quantità di veicoli e soldati che venivano fatti sbarcare direttamente sulla spiaggia. Gli Stati Uniti produssero più di 1.000 LST durante il grande conflitto.
li LST parteciparono agli sbarchi in Sicilia, a Salerno, ad Anzio, in Normandia (Operazione Overlord) e Sud della Francia, ma vennerò utilizzate molto anche in parti al di fuori dei mari europei.
Nello specifico, la LST 349 fu costruita al Norfolk Navy Yard in Virginia fu costruita in poco più di 3 mesi e fu varata il 7 febbraio dle 1943.
era lunga 99,97 metri e larga 15,24 metri. A fondo piatto, era progettata per il trasporto di mezzi su ruote e cingolati, truppe e rifornimenti. Sul ponte superiore  vennero installati un carrello elevatore per i mezzi pesanti e diverse gru, oltre a un cannone di prua da 40 mm e mitragliatrici da 20 mm.
L'LST 349 partecipò a varie operazioni in Mediterraneo, in particolare allo sbarco in Sicilia, allo sbarco a Salerno e allo sbarco di Anzio.
La sua vita fu breve (un anno e 19 giorni), Infatti il 26 febbraio del 1944 affondò vicino le coste di Ponza a causa di una violenta tempesta che la spinse verso gli scogli, squarciando la fincata e facendo saltare le tubazioni del carburante, mettendo i motori fuori uso finché un'esplosione non dette il colpo finale spezzando in due tronconi la nave. Aveva a borto 25 camion, armi e un centinaio di uomini (di cui 54 prigionieri). Grazie alle coraggiose gesta di alcuni soldati e dei ponzesi alcuni uomini si salvarono, compresa una cagnetta (Suzy).
Non si sa se vi siano stati anche errori di manovra o di ancoraggio, fatto sta che il comandante della LST 349 (Robert W. Emmons) ricevette un provvedimento di richiamo.
Nel primo dopoguerra, grazie alla non profonda posizione del relitto, i sommozzatori della Marina Italiana recuperarono i camion e grossa parte del materiale del carico. Struttura e armamenti del relitto rimangono invece ancora abbastanza intatti.

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