A poche miglia di distanza dalla costa di Santa Teresa di Gallura, nella Secca della Marmorata, adagiato a 20 metri sul fondale troviamo il relitto dell’Angelika, un cargo battente bandiera Greca e lungo circa una settantina di metri.
Il relitto è diviso in due tronconi: quello di prua permette l’esplorazione del ponte di carico (in perfetto stato di conservazione) e alcuni locali di servizio, quello di poppa è adagiato su un fianco e ci consente di ammirare l’enorme motore, l'elica a tre pale e gli argani completamente intatti.
L’immersione non particolarmente complicata è consentita ai possessori di brevetto di abilitazione alle immersioni con autorespiratore di primo grado o brevetto superiore o agli apneisti.
Località immersione: | Secca della Marmorata, Santa Teresa di Gallura, Sardegna (Italia) |
Attrattività immersione: | Relitto – Motonave cargo Greca |
Dimensione attrazione: | 70 metri |
Difficoltà attrazione: | Facile |
Profondita minima immersione: | 12 metri |
Profondita massima immersione: | 20 metri |
Ambiente immersione: | Fondale: prevalentemente roccioso Flora: alghe fotofile, coralli Fauna: cernie, murene, barracuda |
Visibilità immersione (consueta): | Sufficiente |
Corrente in immersione (consueta): | Moderata |
Profilo d'immersione: | Quadra |
Temperatura minima: | 13 gradi (da gennaio a marzo) |
Temperatura massima: | 25 gradi (da luglio a settembre) |
Distanza dalla costa: | Minima |
Tempi di navigazione: | Brevi |
LA STORIA
L’Angelika, motonave cargo, venne costruita negli anni ‘60 (1967) da una società greca. Lunga 70 metri, venne pensata per il trasporto di merci nel Mediterraneo.
Il 26 Settembre 1982, mentre trasportava 4000 tonnellate di cloruro di potassio da Barcellona a Marghera, entrò in collisione con degli scogli affiorati dopo una mareggiata, nei pressi di Santa Teresa di Gallura.
Si pensò a un rapido recupero della nave per la riparazione, purtroppo anche i rimorchiatori fallirono nell’impresa.
Viste le molteplici difficoltà, le autorità, decisero di bonificare la motonave per procedere all’affondamento assistito.
Erano da poco terminate le attività di bonifica (rimozione carburante e altre materie inquinanti) quando a seguito di un’altra forte mareggiata la nave si spezzò definitivamente e andò incontro al proprio destino.
CURIOSITA'
I subacquei più attenti potranno trovare delle grosse cime.
Queste non fanno parte del relitto o delle operazioni di tentato recupero, bensì sono state lasciate da una troupe cinematografica che ha girato proprio in questo sito alcune scene di
naufragio ma sono i resti lasciati da una troupe cinematografica che ha girato qui alcune scene della trasmissione "Cacciatori di relitti".
Claudia
Bellissima questa immersione e ben descrittaSharkino
Grazie Claudia :)